giovedì 22 aprile 2010

Sopralluogo a Cave del Predil

In preparazione del libro Caporetto, storia, testimonianze itinerari, ricognizione alla ricerca della galleria mineraria di Bretto, che da Predil portava a Log pod Mangrtom ... usata durante la prima guerra mondiale e di particolare importanza nella preparazione dell'offensiva austro-tedesca di Caporetto.

Un anziano del luogo

Nastro 1996/7 - Lato A                         23 agosto 1996

C'è lo stemma che hanno chiuso la galleria, quella nicchia lungo la strada. Là c'era la galleria che entrava in miniera. C'era un trenino che portava dentro la miniera. Il trenino si prendeva sotto, nella galleria. Si andava giù con l'ascensore, con "la gabbia" e dopo, sotto, c'era la galleria. Il trenino portava anche gli operai: nella galleria viaggiava una macchina con i carrelli dietro e portava il personale.

[L'intervistato non conosce la storia della funzione militare della galleria ai tempi di Caporetto e della Prima GM]

La galleria era utilizzata soprattutto dagli operai che venivano dalla Jugoslavia a lavorare qua. La miniera è stata chiusa tre anni fa, questa sennò è sempre stata efficiente. Zinco e piombo; l'hanno chiusa per volere politico, la regione.
D. Problemi d'inquinamento?
R. Nooo... no, no. Han detto che non c'era più materiale da sfruttare.
Il proprietario: all'inizio era un ingegnere, l'ing. Nogara. Un inglese era lui, era lui il padrone, lui ha formato il paese anni e anni fa. Poi lui è morto e l'ha presa la Pertusola, anche lei mineraria; poi è venuto l'Ammi... Eh, son passate parecchie aziende qua!
Qua c'era l'ospedale che poi è andato sotto ... una persona è rimasta viva, che s'è buttata, un tedesco. Era un ospedale piccolo, una cosa per la miniera. Si vede che sotto c'era il vuoto ed è andato giù completo...
Nel 1944-45 c'erano 1300 minatori, durante la Seconda guerra mondiale. Si lavorava per loro, per i tedeschi; dopo è andato sempre diminuendo.
I carrelli che si vedono: era il nastro, un lungo nastro che portava il materiale che veniva dalla miniera. Lo caricavano nei nastri, lo portavano in lavorazione nel grande edificio che si vede, e poi veniva fuori zinco e piombo, come la farina...
Quello che si vede era il nastro, coperto. Vi buttavano questo materiale roccioso che veniva al primo colpo frantumato sotto; materiale roccioso che facevano saltare con le mine. Poi lo portavano su con la gabbia e lo caricavano e veniva al reparto lavorazione che era laggiù.
La galleria è a un livello molto basso, sì, sì; deve essere al diciassettesimo livello, mi pare. Si andava giù con "la gabbia".
Quell'ingresso che si vede in fondo era invece un'entrata in miniera a piedi. Chi lavorava a livello zero, entrava per là; chi andava sotto andava giù con la gabbia.
Quelle rocce aperte che si vedono ... era materiale ossidato, quello...
C'era zinco, piombo, ferro e una parte di argento, anche: un due per cento circa. Ai primi tempi l'argento veniva recuperato, poi non conveniva più.
Qua hanno chiuso l'ingresso alla galleria: non si vede più, come dall'altra parte, a Bretto...
Una volta c'erano tanti tedeschi, abitanti del posto, ma non ci sono più novantenni, che ricordino quegli anni...

Ci sono due chiese: una piccolina, che andava prima...  e dopo, quella grande... 

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