sabato 17 aprile 2010

Intervista ad Eugenio Podrecca

Nato a San Pietro al Natisone [ ... ]


Questa testimonianza fa parte di una serie di interviste effettuate il 27 novembre e il 28 dicembre 1998 a un gruppo di vecchi presso la casa albergo I Faggi, via Micesio 31, Udine - (animatrice Romina ...).



Nastro 1998/21 - Lato A             27 novembre 1998


Audio originale integrale da 22:56 a 25:37
Io sono troppo giovane per avere ricordo diretto della guerra, ma conservo due monete interne al lager, di mio padre, che è stato prigioniero. L'hanno preso a Caporetto e l'hanno spogliato di tutto quello che aveva. Siccome noi abitavamo a San Pietro al Natisone, dove passava anche la ferrovia Cividale-Caporetto.
Era venuto a casa proprio in quei giorni; noi avevamo un negozio e lui ha preso una forma di formaggio e raccontava sempre di questa forma di formaggio che gli hanno portato via i tedeschi. La prima roba che han fatto l'hanno fatto spogliare...
Mio padre è stato prigioniero da Caporetto, in Austria e in tutta la Balcania ed è arrivato fino a Bucarest e ho anche un documento dell'ospedale di Bucarest ... ha fatto tanti campi di concentramento. [...]

Nastro 1998/22 - Lato B             


[Mi mostra la moneta circolante nel campo di concentramento durante la Prima guerra, portata a casa dalla prigionia da suo padre Luigi].



Mio padre, dopo la guerra, partendo da Salonicco, è rientrato giù in Italia meridionale. Ha fatto tutta la Balcania, finché è arrivato a Bucarest; questo è il biglietto dell'ospedale che ha portato a casa...

[Durante la II. guerra Eugenio Podrecca era ufficiale].

La moneta da 20 [...] l'ha portata a casa mio padre, che ha fatto tanti campi.
Mio padre Luigi quando è arrivato a Caporetto, appena arrivato, l'hanno fatto prigioniero. Noi a San Pietro di Natisone, da dove era partito mio padre, avevamo un negozio ... e nello zaino aveva messo una forma di formaggio. Appena arrivato su l'hanno fatto prigioniero e gli hanno portato via tutto quello che aveva, e sempre diceva: «Mi hanno portato via le cose più care: il formaggio, ed era fame, quella volta; una penna stilografica che era di valore, orologio e tutto quello che avevo addosso». Lo hanno spogliato; stava per protestare e gli hanno alzato il fucile minacciando di colpirlo, senza dargli niente in cambio di quello che gli avevano preso.
Mio padre era a San Pietro del Natisone in licenza ed è ritornato a Caporetto in tempo per essere fatto prigioniero...
Si è ribellato, non voleva darla, la penna, ma gli hanno alzato il manico del fucile contro e ha dovuto cederla...
Sulla moneta è scritto: «Lagergeld / Klein München / 1915» e l'ha portata a casa mio padre.
Erano una specie di mutuèl de change, dove loro portavano la roba e scambiavano quello che avevano; una specie di baratto. Anche dove ero io a Düsseldorf , nella Seconda guerra, quando arrivavano i pacchi si scambiava quello che arrivava. 
Era un gettone che corrispondeva a un tot di merce ... c'era un listino di prezzi all'ingresso della stube, ogni cosa aveva il suo valore e poteva essere scambiata o comprata.
Ho la fotografia di Maria, la madre di Rodolfo d'Asburgo, figlio di Francesco Giuseppe. Ho la foto con l'autografo, perché mio nonno era alla corte di Vienna ... però è sbiadita.

[Mi racconta un po' della sua vita e come sia rimasto solo, non sposato. Aveva una fidanzata, stava per sposarla, ma è stata uccisa durante un bombardamento al porto di Civitavecchia ... e poi gli inglesi hanno continuato a mitragliare la gente che scappava sulla collina.
Poi è stato in campo di concentramento.
La gamba l'ha persa anche a causa del mestiere che ha fatto sotto le armi: era dei guastatori ed aveva sempre una tuta di amianto]

Luigi Podrecca, mio padre, classe 1886, tornò a casa dalla prigionia abbastanza bene in salute e morì a 83 anni d'infarto.

[Mi mostra un libro di Vittorio Podrecca, il famoso disegnatore satirico  dell'Asino, mentre Guido Podrecca era un attore teatrale; entrambi erano originari di San Pietro al Natisone ed erano suoi parenti]. 

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