domenica 7 marzo 2010

Intervista a Giulia Foltran

Nata il 17 maggio 1898 a Case Bianche di Collalto (TV). Residente a Collalto di Susegana.

Nastro 1994/26 - Lato A                11 agosto 1994

[È presente all'intervista il figlio, che interviene]

Siamo andati profughi a Cavolano, dalle parti di Sacile ... siamo andati con il carro e i buoi. Ci siamo trovati anche bene, non abbiamo patito molto ... avevamo da mangiare ... tanta biada che il padrone ci ha lasciato...
Eravamo sotto Velluti, el conte Nani Velluti...
Al ritorno, la nostra casa era ancora sana perché eravamo un po' distanti dal Piave...
Non abbiamo patito la fame...
Siamo stati un anno profughi ... e il padrone conte Nani ci aveva lasciato tutto quello che ci serviva. Ci voleva bene il padrone, ci ha lasciato nel carro la biada per un anno... e nessuno ce l'ha portata via...
Siamo andati profughi in tre famiglie (...)
Abitavamo alle Case Bianche di Collalto. Eravamo in sette figli, 4 sorelle e tre maschi. Mio padre si chiamava Fortunato e la madre Giuseppina Marcon...

Interviene il figlio che conferma come anche suo padre dicesse che i profughi erano stati trattati bene ... e continua:

Mio padre (Vittorio Trentin, classe 1892, da Susegana) era in guerra, degli arditi... e poi dopo Caporetto si è trovato proprio di là del Piave di fronte al ponte della Priula: ha fatto la guerra in casa.
Mio padre mi raccontava che ogni tanto con gli arditi faceva delle incursioni da di là del Piave al di qua per vedere come poter fare per far una controffensiva ... riuscivano a passare perché conoscevano tutti i posti...
Mio padre diceva che pur essendo degli arditi, in guerra non aveva mai ammazzato nessuno...
Prima era stato a Caporetto, proprio nella zona dello sfondamento.
Il suo ricordo della trincea era soprattutto il silenzio. La peggior cosa che ci fosse era che non si sentiva nessun rumore né niente; il silenzio assoluto. Il soldato che resisteva si salvava, gli altri li prendeva un momento di pazzia, andavano fuori dalla trincea e venivano ammazzati...
E mangiare cos'è che mangiavate? chiedevo da piccolo a mio padre: «Il giorno che si mangiava bene si mangiava fagioli», rispondeva...
Sull'Isonzo si è fatto 8 mesi di trincea. La ritirata fu un disastro ... senza direzione, ma il suo gruppo è rimasto sempre organizzato, in retroguardia...
Poi è venuto a far la guerra in casa ... e con lui ce n'erano anche altri soldati della zona...
                                                                                      

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