lunedì 15 marzo 2010

Intervista a Silvio Gobber



Nato a Masi di Imer nel 1912. Residente a Masi di Imer.
Nastro 1999/4 - Lato B                                         17 settembre 1999


Ero suddito dell'Austria e poi siamo diventati cittadini italiani. Qua si sentivano proprio anche nell'anima austriaci.
Poi nel '22 è venuto anche il fascismo e ha fatto opera di italianizzazione. Noi eravamo bambini e non abbiamo subito il trauma di questo trapasso. Mio padre Gobber Giovanni, classe 1874, quando è tornato dalla guerra ha conservato il suo posto. Mio padre era "sorvegliante forestale" … poi è venuta la milizia forestale, con il fascismo, ma prima c'erano questi custodi, uno-due per paese.
Pur essendo anziano, mio padre è stato mobilitato, durante la guerra ed è stato portato verso il fronte della Galizia anche lui, ma non posso dire con precisione dove….

Mi mostra le foto di suo padre, sorvegliante forestale. Sulle mostrine della divisa sono raffigurate delle foglie di quercia.


Giovanni Gobber, 1864 - Masi di Imer TN - in posa prima della Grande Guerra
L'intestazione del fotografo Luigi Gubert, che operava nel Primiero, 
presente nel retro della foto di Giovanni Gobber

Dopo la guerra gli italiani hanno preso gli abitanti di Masi che erano rimasti in paese durante il passaggio delle varie truppe e li hanno internati a Isernia. Mio padre invece, che poteva rimanere in paese, ha preferito essere mobilitato … anche perché se fosse rimasto qua sarebbe stato internato anche lui [?]…
La nostra famiglia comunque è rimasta sempre a Masi. Avevamo i militari in casa, tutto il paese li aveva…
Masi né è stata bombardata né ha visto azioni belliche; solo ha visto i vari passaggi di truppe. «Che mi abbiano riferito di spostamenti di popolazione: niente».
Mio padre (e gli adulti) avevano un ricordo straordinario dell'Impero austro-ungarico, che per loro era la stabilità. Non aveva una buona fama, l'Italia, qua in paese, quando arrivò. Per loro erano usurpatori, quasi. Qua nessuno si sognava di passare sotto l'Italia. Di irredentisti: nessuno, che ne sia venuto a conoscenza io…       

Giovanni Gobber, sorvegliante operaie forestali (1938)

Nella dedica della foto alla figlia Antonietta, 1921,
si intuisce l'amarezza del vecchio Gobber per il trattamento subìto a 44 anni
(cioè nel 1918, con la nuova amministrazione italiana) quando lui - viavaista diplomato -
 viene "Elliminato" e retrocesso a semplice sorvegliante.
                                                                                                                                  

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