sabato 6 marzo 2010

Intervista a Jolanda Fiorindo



Nata il 6 ottobre 1910 a Grisolèra (Eraclea). Residente a Eraclea (VE).

Nastro 1994/27 - Lato A               12 agosto 1994

Abitavamo a Murazzetta, località a metà strada fra Revedoli ed Eraclea. Mio padre si chiamava Narciso Fiorindo e mia madre Rachele Buratto; lavoravamo la campagna di Giuseppe Bortolotto...
Ad un certo punto sentiamo degli spari da di là dell'argine [parte italiana] e s'inizia a prendere paura ... finché capita una bomba incendiaria sulla stanza di una mia zia vedova, Irene Cibin ... che in quel momento era fuori. (...)
Ci siamo ritirati tutti nella stalla, assieme al nonno Fiorindo ... ma le bombe continuavano a cadere e allora ci siamo ritirati su un'altra casa che c'era più indietro a qualche centinaio di metri. Ma le bombe continuavano ancora a cadere ... così ci siamo ritirati su una terza casa che era più all'interno nella campagna: casa Cadamuro a circa due km. (...)
Poi noi siamo andati profughi sul Furlan, e vi siamo rimasti per tre anni ... a Titiano, vicino Precenicco e Latisana, dove si andava a fare le spese e al mercato.
Titiano non era neppure abitato, vi era una chiesa e facevano una festa ogni tanto; erano andati tutti in Italia.
A convincerci di partire è venuto il sindaco che si chiamava Gildo...
Mio nonno ha attaccato due vacche, di quelle da latte... vi ha caricato un poche di lenzuola e qualcos'altro ed è andato tre case più indietro, da Cadamuro, dove non arrivavano le cannonate. Qua ci hanno fatto dormire sul granaio. Dormivamo vestiti e poi il sindaco ci ha dato l'ordine di partire.
Sul carro mia nonna ci ha messo anche del formaggio, che mia nonna lo faceva lei...
Durante la notte abbiamo dormito in un mulino vicino a Latisana ... in un grande granaio.
Io ho buon ricordo di Precenicco. 
Mio nonno se la cavava perché aveva dei soldi da parte. Non abbiamo patito mai la fame, ma mio nonno ha speso tutti i soldi.
A Precenicco abbiamo lavorato nei campi e vi siamo rimasti tre anni, cioè fino a quando non sono ritornati quelli del posto che erano andati in Bassa Italia...
Al ritorno a Murazzetta le case erano tutte rotte e a ogni famiglia è stata assegnata una baracca di legno, con quattro stanze, una all'entrata con cucina economica per mangiare e altre tre per dormire.
Poi la nostra casa l'hanno ricostruita i padroni. Era priva di tutto ... erano rimasti solo i muri. Tutto il legno, le scale, i solai erano stati bruciati.

Anche i Furlani sono stati buoni, ci hanno accettato...

Bortolotto Giuseppe era il padrone della nostra campagna a Murazzetta ed era direttore della Casa di Cura di San Donà. È morto durante un bombardamento nel corso dell'ultima guerra. Aveva lasciato fuori la serva dal rifugio vicino alla sua villa, perché gli dava fastidio ... ma una bomba ha colpito in pieno il rifugio e così la serva si è salvata e lui è morto...

Dopo la prima guerra il nonno Fiorindo aveva molte vacche e siccome era venuta una malattia, le ha prestate alle varie famiglie, sulla parola... ma siccome non aveva niente di scritto, poi quando è andato per farsele dare indietro nessuno gliele ha restituite, e così ci ha rimesso tutto... è stato l'inizio della sua rovina...
Ma, per la verità, poi ce la siamo cavata lo stesso.
                                                                                     

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